Il riassunto di questi giorni, tra ragione e sentimento.

Le scelte sono sempre difficili: si cambia con la certezza di far bene e di far meglio, almeno di metterci tutto il proprio impegno.
Si sceglie, spesso, come per me oggi, senza dubbi, ma con inquietudine ed un nuovo senso di responsabilità.
Diffido da chi liquida tutto in un istante. Diffido da chi sembra non covare nella mente pensieri complessi.
Soprattutto mi fa paura chi non ci mette un po’ di cuore. Perché la politica si fa con la ragione, però la grinta viene dalle emozioni e dai valori, non soltanto dal convincimento di fare quel che si deve.
Ci sono giorni in cui sai di voler intraprendere una strada, la tua strada. E non ti importa quanto perigliosa o in salita sia. Sei pronto e parti.
Quel momento è giunto.
Un’emotiva come me non può però snaturarsi e pur vivendo in modo razionale, non perde se stessa. E non vuole farlo.
Se non ci mettessi un pezzetto di cuore, non sarei me stessa.
L’esistenza in generale è fatta di vari aspetti. E’ una realtà complessa che puoi cercare di affrontare con leggerezza, non con superficialità.
Lasciarsi indietro un’esperienza apre nell’animo un groviglio di nostalgie, di analisi a posteriori, di critica verso il mondo che ci circonda ed anche su come noi lo rappresentiamo in ciò che facciamo.
In quel groviglio ci sono ricordi e speranze, persone e momenti belli e brutti. C’è il passato.
Questo non significa che non si scelga e che non si sia pronti a tentare di innovare e rinnovare; questo non significa mollare o tornare indietro. Indietro mai.
Ogni evento va affrontato con serietà e calma, malgrado tutto.
Non a cuor leggero.
Ci sono cambiamenti veloci e poco invasivi e momenti che pesano come macigni.
Anche perché le esperienze politiche e/o di impegno sociale non si vivono per definizione da soli.
C’è un senso di attaccamento, un’abitudine a spazi e luoghi… a quel che era prima.
Non sono una persona debole. So bene quel che voglio e cerco di arrivare al mio traguardo.
Sono, però, anche sentimentale, nel senso più complesso e interpreto, credo, l’amarezza di molti.
Il sentimento mi porta ad essere felice e caparbia, ma senza usare l’accetta.
Insomma, vorrei che tutti siano capaci di camminare in punta di piedi tra i mille dubbi di tante persone travagliate, pur non cedendo di un passo.
Che tutto sia fatto secondo i canoni che abbiamo tanto preteso: umanità, rispetto, dibattito, unità e determinazione.
Non ho avuto dubbi su quel che dovevo fare sin da sabato scorso. Non ne avrò.
Ma l’avere certezze non esime dall’interrogarsi sul come. Non esime dall’immaginare il dopo.
Non esime dal pensare a chi ha condiviso con noi un pezzo di strada e che ora farà scelte diverse.
Sappiamo ciò che vogliamo ed andiamo avanti per attuare quel progetto.
Vorrei che nessuno si senta nella posizione di criticare l’altro: ovviamente sto parlando di gente in buona fede, di persone rispettabilissime… Altrimenti si ricadrebbe (e qualcuno già è caduto nella trappola) in quello che sempre abbiamo osteggiato “o con me o contro di me”.
Il riassunto di questi giorni per me sta tutto qui.
Con estrema serenità. Con estrema fiducia nei compagni di viaggio che ho scelto.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *