…è questo in fondo il senso dell’Umanità

Sarà strano, ma non trovo una colonna sonora stabile per questo periodo: la musica va a giornate come l’umore, come la politica, come la gente.

Se bastasse una frase, un aforisma, un motto… non riuscirei a fissare in un solo pensiero le preoccupazioni, la rabbia e la speranza (remota ma sincera) di questi momenti grigi.

Eppure, in fondo in fondo, un ritornello c’è. Assomiglia a quei tormentoni estivi, ma è pesante e gravoso.

Ecco: nella mente vorticosamente girano parole, slogan, polemiche ma neppure nulla che valga la pena di essere fissato e valutato.

Siam qui, in attesa. Aspettiamo un autobus, un treno, un tram che sembra non arrivino mai.

Qualcuno afferma siano già passati. Potrebbe esser vero, ma vale la pena restare per salire sul prossimo.

Un’altra possibilità, un’altra storia. Altri visi, altre mani e, magari, chissà, sbagliando strada, un altro viaggio ed un altro percorso.

Quanti se. Troppi.

E se invece cercassimo di ritrovare quel fine cui tendevamo. O ce ne siamo scordati?

Ognuno dovrebbe riprendersi in carico i propri bagagli, magari portandoli in spalla e con slancio riabbracciare il sentiero che amava.

Guardare là, proprio dove si voleva arrivare.

Perché è la rotta che abbiam perduto.

Sono rotolati massi pesanti a sbarrarci la via e non c’è la forza e la volontà di aggirare gli ostacoli.

E’ come se ci fossimo bloccati. In una palude. Intrappolati dentro un’oscurità perenne. Incapaci di attendere e gustare qualsiasi alba.

Lo abbiamo permesso noi. Non ci siamo accorti di quel che accadeva: alcuni in buona fede, altri per personali interessi, qualcuno per apatia o disincanto.

Ed ora eccoci qua. Privi di orientamento.

Ed in questo caos vincono costantemente i furbi. Quelli che non hanno nulla da perdere. Quelli a cui non importa che sapore, che odore e che colore avrà il domani.

Non si può vivere alla giornata, ancorati alla fermata di un bus… in attesa di un treno…

Abbiamo buone gambe e bei cervelli. Abbiamo idee e forza. Abbiamo ottimismo pur guardando in faccia la realtà, dura e poco generosa.

Abbiamo ceduto la prima classe a chi non la meritava, abbiamo permesso di viaggiare gratis a chi avrebbe dovuto pagare un prezzo salato, abbiamo ceduto il nostro spazio…

E’ ora di riprenderselo.

E’ questo il tempo di ritrovare punti di riferimento e trasmetterli: di dare i posti più comodi ai meno fortunati, di offrire aiuto gratuito a chi ha poco o nulla. Chi ha più bagagli li divida con chi non ha niente.

Questo è il sentiero: curare i malati, accorciare le disuguaglianze, riformare ciò che può essere migliorato con attenzione e rispetto, esaltare le eccellenze ed essere parte del tutto.

Questo è il sentiero. E se ci sono massi li rimuoveremo, se ci sono paludi useremo lunghe funi per portar fuori chi non riesce ad uscirne. Chi ha di più dia di più, in ogni senso: economico, patrimoniale, culturale, intellettuale…

In altre parole: torniamo alla Politica, quella vera, quella che riforma ed informa. Quella che non lascia indietro nessuno. Quella che elabora i concetti e da essi fa discendere i fatti. Senza una base di valori, di progetti, di solidarietà, di fraternità, di accettazione del prossimo non si costruirà mai nulla.

Buonismo? No, empatia. Perché ogni essere umano non sia un numero ma un tesoro unico da custodire.

Perché se in questo nostro mondo uno solo di quei pezzi unici chiamati Uomini e Donne viene lasciato indietro, tutti ne siamo impoveriti. E’ questo in fondo il senso dell’Umanità.

Comments

  1. Sandra Laura Santoro says:

    Forse una musica c’è…
    https://youtu.be/kmSIHoe8pCc

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