Basterebbe restare umani

Polemiche. Bufale. Strumentalizzazioni.

Questo resta dopo qualsiasi evento di intensa gravità. Non c’è neppure la minima capacità di imparare dal passato perché non c’è la volontà di studiare, di approfondire e di comprendere.

Tutto viene preso come oro colato. Un titolo ad effetto e via… si pubblica.

Siamo una società superficiale che mira a mettersi in mostra piuttosto che a mettersi in discussione.

Ogni volta le stesse frasi, le stesse parole a vanvera e la stessa confusione: si ondeggia tra la rabbia e le smancerie. Poche analisi razionali e, soprattutto, ragionevoli.

Sui social poi… Sempre le stesse battute qualunquiste che generalizzano per dimostrare di essere diversi dagli altri. Ed alla fine si dimostra di essere più allineati di chi non tenta di fare l’originale.

E poi l’acredine di chi la pensa diversamente. Quel senso di fastidio che si percepisce nel sopportare chi ha idee divergenti. Un terremoto di emozioni, per restare al tema più in voga di questi ultimi mesi.

Non c’è pace. E non si lasciano in pace nemmeno i morti e chi li piange.

Satira sulle mancanze dello Stato italiano: non ora, non così.

La Libertà è un valore troppo importante per sprecarlo.

E se tu sei libero di scrivere o di disegnare una vignetta, io sono libera di arrabbiarmi senza per questo augurare il male agli altri. Anzi.

Aver subito un attentato non toglie agli altri il diritto/dovere di criticare.

Non amo la satira e le battute sull’aspetto fisico altrui, tantomeno sulle eventuali malattie… figuriamoci sulla morte. E’ un giudizio negativo sull’Italia: beh, si esprima in altro modo ed in altri tempi.

Perché se il Governo ha sbagliato, non per questo si deve mancare di empatia verso chi soffre, chi piange un parente, chi ha freddo e si sente abbandonato.

Quante volte in Paesi stranieri ci sono stati eventi gravissimi per superficialità vergognose?

Davanti al mistero della morte, qualsiasi ne sia il motivo, ci vuole il rispetto. Se non  si è capaci di esprimersi con sensibilità meglio il silenzio.

Silenzio, sì, silenzio…

Basta con chi sa tutto di qualsiasi argomento. Basta con questa rabbia di maniera. Basta.

Talvolta bisognerebbe soltanto restare umani e manifestare Pietà.  Solidarizzare ed aiutare se possibile.

Lottare, sì, certo, per cambiare il futuro.

Lottare perché non si ripetano le tragedie, ma senza questa smania di mettersi in mostra e di fare gli eroi.

C’è chi lavora seriamente e si sacrifica.

La bella Italia c’è. E cerchiamo di essere comunità invece di gettarci fango addosso da soli.

Non amo i titoli sensazionalistici. No, non amo le vignette soprattutto quando i cadaveri sono ancora caldi. Non amo chi offende con cinismo. Non fa ridere. Non fa piangere. Non è denuncia, ma superficialità. Per vendere magari una copia in più.

Aborro le trasmissioni che puntano dritte alle emozioni per fare ascolti.

Tutto ciò è parimenti vergognoso a quanto si vuole denunziare.

Restiamo uniti: nella rabbia e nella lotta; nel dolore e nell’attivismo.

Restiamo umani però. E’ l’unica via.

Comments

  1. Sandra Laura Santoro says:

    Giusrissima riflessioe, come sempre
    Ombretta

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *