I sassolini nelle scarpe

L’ultima piaga della nostra società è la mancanza di rispetto e l’incapacità di confrontarsi con pacatezza senza alzare i toni attaccando la vita personale dell’interlocutore.

La scelta di aderire a un movimento/partito e poi allontanarsene non è un tradimento. Se fatto in coerenza e dopo attenta riflessione nessuna accusa può adombrare la figura di alcuno.

Del resto un conto sono le idee, un conto i programmi ed i metodi adottati nella prassi politica.

Evidentemente vi è chi vede nell’altro un nemico se ha una coscienza critica, se non è convinto di un percorso iniziato in un modo e degenerato poi nel tempo.

Opinioni personali che si possono non condividere ma non per questo denigrare.

Invece ecco le accuse personali: malafede, ambizioni tradite o peggio ancora.

Forse sfugge a molti che c’è chi l’impegno lo porta avanti per passione e che è già soddisfatto dei propri traguardi professionali e familiari. Sfugge che ci possa essere chi non ha bisogno di un incarico istituzionale per vivere. La visione manichea della comunità in cui si agisce è passata dalla divisione che ne fanno i razzisti e simili, a quella schematizzata dai tifosi di un gruppo rispetto a un altro.

In politica non si è più avversari ma nemici. Manca del tutto la comprensione delle ragioni dell’altro, benché si stia dalla stessa parte.

Se osi muovere delle critiche o avere delle perplessità ecco che si muove la macchina del fango.

Non sono una pecora e non ho bisogno di cani lupi che mi facciano la guardia. E tanti come me non si sentono il gregge di nessun pastore.

Bisogna crocifiggere chi vuole ragionare, fermarsi per un poco e riordinare i fatti?

Secondo me la messa in discussione di alcuni eventi è sintomo di intelligenza, non di tradimento.

Infatti il traditore cerca di non essere scoperto. Chi scrive o parla pubblicamente ha soltanto voglia di essere preso in considerazione. E questa non è ambizione ma la necessità di veder recepiti i propri desiderata, le proprie proposte e di sentirsi in linea con la comunità cui si appartiene. Se il progetto non convince più sarebbe da ipocriti continuare farne parte attiva.

Non ho mai biasimato le tante persone intelligenti e preparate rimaste nel PD; non ho mai offeso chi persegue con convincimento la strada di LeU. Posso aver dimostrato la mia avversione ad alcune scelte di contenuto o di comunicazione; posso non aver apprezzato la selezione di alcuni esponenti ora parlamentari; posso infine non aver condiviso i metodi di un percorso democratico solo promesso e finora mai attuato e come sui territori si manifestassero incongruenze. Del resto lo hanno fatto in molti.

Ci ho lavorato, mi sono impegnata senza secondi fini ma se non ho la convinzione di perseverare bisogna per forza mettermi alla gogna? Eppure non sono sola ad aver compiuto certi passaggi.

No signori, questa non è militanza e senso di appartenenza, ma arroganza e spocchia. Forse quella che ha allontanato un’intera classe dirigente dal popolo, dalla gente che quotidianamente lotta per arrivare a fine mese, per far studiare un figlio, per curarsi…

Invece di pensare ai problemi reali, ci si scanna in piazza e sui social. Con aria un po’ snob si deride, ci si accanisce verso chi ha senso critico o è deluso, calunniando e rivolgendo epiteti spiacevoli a coloro che osano mettere nero su bianco le proprie sensazioni.

Non so chi ha ragione, so, però, che continuando così una Sinistra di Governo non si ricostruirà mai e se deve essere solo testimonianza, allora si può scegliere tra varie opzioni.

Non si obietti che sono partite le nuove assemblee provinciali: ne abbiamo visti parecchi di eventi fintamente democratici e quindi osservo le nuove iniziative con grande attenzione.

E se, a volte, sono in accordo con le scelte del Partito Democratico o di alcuni suoi esponenti, questo non fa di me una carogna. Si chiama obiettività.

C’è gente che ha speso tempo e quattrini per dare il proprio contributo, che ha scritto documenti e parlato con la dirigenza. Le risposte non sono arrivate a molti.

Invece di offendere, i militanti vadano nel bosco: è sempre più affollato!

Posso affermare con assoluta certezza di tifare per una nuova Sinistra da qualunque parte venga.

E questo oltre qualsiasi attacco personale.

Porterò sempre avanti il mio pensiero, con dignità e rispetto, come tante fantastiche persone impegnate in politica e da cui molti dovrebbero imparare modi e toni.

L’Italia è arrivata al limite: ci sono veri pericoli che verranno da scelte nefaste di questo Governo (immigrazione,lavoro, vaccinazioni, ecc.). Gli avversari sono lì, la lotta è contro il loro fanatismo e contro l’odio che ne deriva.

Almeno tra di noi torniamo al dialogo. Ne guadagneremo tutti. Ne guadagnerà il Paese.

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