La democrazia svuotata.

Da oggi e per qualche giorno sicuramente ci sarà la rincorsa alle dichiarazioni sul voto in Sicilia: i politici diranno la loro, i giornalisti scriveranno fior di analisi, ciascuno porterà l’acqua al proprio mulino, ma nessuno si occuperà del fatto più importante.

L’assenteismo è il vero protagonista di queste elezioni regionali e non solo.

Da anni ormai c’è una preoccupante disaffezione dei cittadini agli appuntamenti elettorali, di qualsiasi livello. E questo è un fatto che nessuno può cancellare.

La colpa è di tutti, diciamolo. Di una Sinistra che non ha saputo interpretare se stessa né all’opposizione né al Governo; di una Destra impresentabile e del Movimento 5 Stelle che ha delegittimato le Istituzioni ed i suoi rappresentanti buttando fango addosso a tutti senza distinzioni.

Il ritornello è il solito: sono tutti uguali. La gente già, purtroppo, lo pensava ed alcuni hanno fomentato il malessere generale parlando alla pancia degli elettori.

Ora mi sembra che il dato da cui ripartire sia questo. Renzi accusa Bersani e Grasso di far perdere il PD? Non sono d’accordo, ma non è questa la mia preoccupazione.

Non è il momento solo di una guerra tra fazioni, ma delle riflessione sui processi democratici.

I primi a non saper tracciare un percorso in tal senso sono proprio i Partiti e Movimenti al loro interno: poca discussione, organizzazione improvvisata e scarso contatto con l’elettorato.

Sarà il momento di fare un mea culpa? Di comprendere perché i cittadini hanno abiurato al diritto di esprimere la propria opinione? Io proporrei questo a tutti i politici.

Ognuno ha rincorso qualcun altro snaturando se stesso in nome della fine delle ideologie.

In realtà, a mio parere, questa è un’idea qualunquista come anche il rifiuto della forma Partito. Una parola che è sembrata diventare una bestemmia: tutti a rivendicare l’essere movimento, tutti a pensare a snellire i processi credendo così di apparire più vicini al popolo.

La gente invece ha bisogno di poche idee chiare, di luoghi dove dialogare, di partecipare alle scelte dei programmi e degli uomini/donne che dovrebbero portarli avanti.

E questo si è perso. E l’errore viene perpetuato.

Si continuano a fare le stesse chiacchiere, a proporre le stesse facce, a sostenere il proprio leader come se fosse un idolo dello sport… come se si fosse allo stadio.

La Sinistra poi, beh, mesi ed occasioni perse per costruire una seria alternativa.

Il PD da anni è diventato proprietà di una piccola casta di giovinastri senza spessore. Fuori da esso alcuni  hanno ben pensato di rincorrere Pisapia (ed io l’avevo detto), essendo fin troppo chiaro che non sarebbe mai andato sino in fondo, invece di convergere su un programma unitario e su un percorso democratico e partecipato per la scelta di chi questo cammino dovrebbe guidare.

Per tacer dei territori si serie A e territori di serie B. Improvvisazione. Tatticismi. Un’assoluta incapacità nell’esser chiari su risposte auspicate dai più.

E qualcuno, per citare Bersani, nel bosco ci resta e ci rimarrà, perché al di fuori non vi è nulla che attragga.

Meglio sfidare il lupo per qualche ciambella o chiudersi nella solitudine della natura che votare alla cieca.

Questa è vera autocritica ed autentica analisi, altro che chiacchiere!

E, a parere mio, se l’affluenza alle urne continuerà con tale trend, non ci sarà nessuno che potrà gioire, nemmeno i “vincitori” visto che a perdere sarà alla fine quel che realmente conta: la Partecipazione, rimanendo al Paese soltanto una Democrazia svuotata.

Comments

  1. Michele Soddu says:

    Purtroppo, quello che sta succedendo qui nel nostro paese è causa di una sinistra eterogenea. Incapace di condividere un programma comune da sottoporre agli elettori di sinistra. Divisa su tutto, pur di alimentare il loro biechi personalismi. Da Veltroni in poi, quale sinistra ha mai ventilato un serio programma ‘anti-liberista’ da sottoporre ai cittadini del nostro paese, dopo la discesa in campo del magnate Berlusconi? Non è poi tanto difficile capire del perché, i cittadini del nostro paese hanno abdicato, non partecipando più al voto, dopo il “ventilato accordo (“stipulato?”) tempo addietro – al nazareno dal PD di Renzi,” con l’ex cavaliere di Arcore. L’unico modo, di liberarsi da questi due persone, a capo dei loro singoli partiti, e/o coalizioni direttamente gestiti da loro… è la proposta di Anna Falcone e Tomaso Montanari, scaturita tempo addietro al Brancaccio.

  2. Antonino Trovato says:

    Chiaro, chiarissimo! Condivido in pieno e vorrei che , una volta per tutte , s’incominciasse ad affrontare questo grave problema, che svuota , senza se e senza , ma la democrazia senza la partecipazione delle elettrici e degli elettori !!!

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