Dalla data alla sigla: solo facili ironie. Mentre a Modena Bersani ha radunato una folla immensa e motivata.

Facile facile fare ironia spicciola. Semplice anche criticare una scelta solo apparentemente affrettata ma già da mesi nell’aria. Eppure gli indizi ed i malumori erano palesi sia nella base che tra gli esponenti nazionali della minoranza PD; per non parlare dei dirigenti locali nei vari territori, grandi e piccoli.
Non tornerò sul problema della data del Congresso: solo chi è in malafede può ancora ritenere che essa sia stata la causa di una “scissione”. Sappiamo bene che la questione seria era il voler aprire una fase congressuale lampo e quindi priva di dibattito. Infatti così sarà: nessun lungo periodo per affrontare i nodi del malcontento sociale e fare una seria autocritica, ribadisco, da parte di tutti. Inoltre il segretario dimissionario, ma ricandidato, vuole celermente risolvere il tutto per paura di perdere i pochi consensi che gli restano e per mandare a casa Gentiloni di cui teme una trasformazione in leader di Governo.
Tralascio le scelte di Emiliano, che non mi appassionano, vista la non appartenenza alla mia area di riferimento e che si è assunto le proprie responsabilità nella volontà di rimanere.
Un dubbio su Orlando: finora ha taciuto, allineato e coperto. Ora si candida alla guida del Partito. Per trattenere iscritti e dirigenti di storia “comunista” e di Sinistra o per accordi già intercorsi con Renzi? Insomma: è uno specchietto per le allodole o c’è qualcosa di più? Vedremo.
Per la sigla del nuovo schieramento politico, posso soltanto affermare che si è posta in essere una polemica sterile ed un’ironia spicciola che mal di addice ad una momento per molti drammatico e quantomeno difficile da gestire.
Lasciamola ai comici la satira che è meglio, a meno che Renzi ed i suoi non vogliano cambiar mestiere: qualche chance ce l’avrebbero. Ma di comici e cabarettisti in politica già ce ne sono e quindi arriverebbero tardi, anche in questo.
Veniamo a noi, a questo movimento poco seguito e con i sondaggi che lo stimano a basse percentuali.
A parte che non credo sarà così: molti che si erano allontanati a causa della gestione renziana si stanno riavvicinando, molti che erano stanchi e volevano mollare hanno riacquistato energia e voglia di fare; inoltre le idee proposte sono più che valide. Idee che da anni si è cercato di far discutere all’interno ma che Renzi ha rigettato con arroganza e con sorrisetti di scherno.
Ci manca la leadership: non credo proprio. In ogni caso non si sceglie un nome che attiri con slogan e chiacchiere, ma si deve puntare ad un programma. E quel programma riparte dal 2013 visto che ebbe il 25% dei consensi… Il resto è storia e ne risparmio il riassunto: se vi va leggete il libro “Giorni bugiardi” di Chiara Geloni e Stefano Di Traglia, è più che esplicativo di quanto accadde e di come Bersani fu fatto fuori.
Bersani: quante offese, quante calunnie, quante parole al vento contro di lui.
Si è rimesso in gioco dimostrando più giovinezza e slancio di tanti che anagraficamente dovrebbero essere il nuovo che avanza.
A Modena, lunedì scorso, un bagno di folla.
Ha parlato di economia, di occupazione, di sanità e, soprattutto, di lotta alle diseguaglianze: lucido, semplice nei modi ma complesso nella sostanza delle questioni da affrontare.
Penso che prima di giudicare un evento di tale portata, non indolore e che pesa non soltanto su un partito ma su tutto il Paese, si dovrebbe avere maggiore memoria, una buona dose di rispetto ed anche analizzare a posteriori quanto verrà messo in campo.
Senza facili umorismi. E soprattutto evitando le false informazioni.
Perché prima la critica era che la minoranza non usciva dal partito; ora di essere usciti troppo in fretta o troppo tardi. Purtroppo, o per fortuna, c’è ancora chi ha senso di responsabilità e dividere una formazione politica come il PD non era sembrata cosa da poco.
Auguro buon lavoro ai Deputati e Senatori che hanno formato i nuovi gruppi ed a tutti noi che, con fatica, con rabbia ma anche con fiducia abbiamo intrapreso un nuovo cammino.
E prima di chiedere il consenso, almeno pretenderemmo il rispetto.
Non mi sembra molto in un Paese civile ed anzi trovo sia la base della Politica, con la P maiuscola, che tutti noi dovremmo ritrovare. Questo è l’auspicio più grande e più bello per il futuro.

Presentazione della nuova NENS - Modena - 27 febbraio 2017

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Comments

  1. Eccellente disamina; spessore politico ragguardevole; etica robusta. Forse qualche rammarico non ammissibile e fors’anche una punta di pessimismo da bandire. Ad maiora. Calogero Taverna

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